Le ragioni del canto di Massimiliano Bardotti
A lettura ultimata di A noi basti la gioia di cantare (peQuod, 2025), immagino l’autore, Massimiliano Bardotti, come la corda di uno strumento tesa nello spazio infinito dell’universo. In questo modo il Grande Cantore, pizzicandola, rinnova l’opera della creazione tramite le parole del poeta: «Si sospende così il tempo / come non ci fossero più cose accadute / e cose sperate, solo un presente / in cui tutto è avvenuto per sempre. // E per sempre canta: “ora”». Se il fare-dire della poesia non si mette a servizio di questa verità, che combacia con un’esperienza di fede nel mondo, quale traccia del nostro passaggio lasceremo? Il libro di Bardotti sembra inchiodarci continuamente a questa domanda; i versi e le prose che lo compongono possono quindi essere letti come una “meditazione” sulla morte che non ha (e non vuole avere) nessun orpello intellettuale, logico-razionale. Il punto da cui scrive il poeta è, infatti, una misura assolutamente soggettiva e universale allo stesso tempo: «Appartengo a quell’ultimo respiro / dal quale sono nato». Forte di questa appartenenza, Bardotti – “pellegrino russo” in latitudini toscane – va alla ricerca di una fonte inesauribile di senso, trovandola infine nella gioia di un cantare aperto e ferito come una preghiera: «Fammi tutto amore / non resti di me neanche una traccia, / solo amore e nulla più». Tuttavia non si pensi, erroneamente, che l’universalità (e l’universo) del canto del poeta sottragga luce alla realtà della storia e degli affetti terreni; la vita coniugale, l’amicizia, le fusa della gatta-filosofa Etty che insegna a «praticare» la felicità, le difficoltà e la fatica del quotidiano non sono un mero sfondo o una “occasione” poetica, anzi essi emergono come il terreno fertile e necessario che prepara la voce al dispiegarsi del canto. Perché, come scrive Bardotti, «e forse è già essere salvi / abitare il cuore degli altri / per accoglienza». Con questa certezza, ci facciamo allora bastare la gioia di una bocca che si apre per essere all’altezza del Creatore.
(Pietro Russo)
Massimiliano Bardotti, A noi basti la gioia di cantare, Ancona, peQuod, 2025, pp. 104, € 14,25.
