«Pensino ora i miei venticinque lettori che impressione dovessero fare sull’animo del poveretto, quello che s’ è raccontato».

A. Manzoni, I promessi sposi, I, 60

È un gentile invito quello che rivolge Manzoni ai suoi lettori: provino ad immedesimarsi, a immaginare, a mettere in gioco la propria esperienza umana e la propria sensibilità.

Non si aspetta dai suoi 25 lettori una competenza particolarmente profonda, ma gli chiede di ricompensare la sua ‘fatica’ impegnandosi nella lettura, partecipando all’interpretazione degli eventi e dei sentimenti dei personaggi, facendola propria. In questo senso virtualmente “tutti” possono considerarsi parte dei «venticinque lettori».

Un libro, dunque, non dice tutto. Continua anche quando lo scrittore ha terminato il suo lavoro. In un certo senso c’è sempre ancora una ‘pagina bianca’, non scritta. È quella che il lettore’ scrive’ dentro di sé, quella che conserva la ‘storia’ della propria lettura, quella che rimane come tratto del personale cammino e lo incide nella memoria.

Nessuna recensione organica né commenti che prendano spunto da un testo per parlare d’altro, ma solo brevi analisi del testo “incontrato”, accompagnate da una riflessione sulla propria esperienza di vita che si confronta con le provocazioni esistenziali del libro.

Fatevi avanti amici lettori di LineaTempo ed inviateci le vostre proposte.


Gli ultimi contributi


  • I Have a Dream
    Storie e memorie. L’incessante sogno di mondi diversi Una riflessione sul sogno come categoria portante della memoria storica: l’agire degli uomini è sempre impregnato di ideali che prefigurano nuovi modelli di socialità. Andrea Caspani, già dirigente Scolastico, è direttore della rivista online «LineaTempo. Itinerari di… Leggi tutto: I Have a Dream
  • Dalla parte del de-siderio
    “Aver cura” dell’altro è una prospettiva esistenziale, che va oltre la terapia e oltre l’insegnamento in senso stretto. La riflessione-provocazione è di un’insegnante delle scuole primarie, Patrizia Sciocco, a partire dalla suggestione offerta da un libro del noto psichiatra Cesare Maria Cornaggia. «La scienza ci… Leggi tutto: Dalla parte del de-siderio
  • La Grande Guerra tra storia e memoria
    Presentazione a più voci del libro di Giorgio Cavalli, Alla maniera dei briganti. La Grande Guerra del capitano Ettore Cavalli, Gaspari, Udine 2023 (3° premiato nella sezione “Narrativa edita” del Premio «Gen. Div. Amedeo De Cia») Centro PIME di Milano, Sala Girardi, 4 aprile 2023… Leggi tutto: La Grande Guerra tra storia e memoria
  • Fame di aria
    La recensione di Mario Lo Pinto all’ultima fatica di Daniele Mencarelli ci invita ad addentrarci nella scrittura tanto densa quanto limpida di uno degli scrittori più originali di questo nostro tempo di sofferenza e solitudine, nel quale, per parafrasare un altro suo libro, tutto chiede… Leggi tutto: <strong>Fame di aria</strong>
  • Dio non è da ‘presupporre’, ma da ‘anteporre’ (parte II)
    In questa seconda parte della sua recensione al testo postumo del papa emerito Benedetto XVI, Zardin ci accompagna nella perlustrazione del rapporto Chiesa-stato, gettando luce sull’esigenza della libertà di coscienza come fondamento per la libera adesione alla fede, e dunque sulla contestazione di Joseph Ratzinger… Leggi tutto: Dio non è da ‘presupporre’, ma da ‘anteporre’ (parte II)