Autore: La Redazione Pagina 1 di 5

I Have a Dream

Storie e memorie. L’incessante sogno di mondi diversi

Una riflessione sul sogno come categoria portante della memoria storica: l’agire degli uomini è sempre impregnato di ideali che prefigurano nuovi modelli di socialità.

Andrea Caspani, già dirigente Scolastico, è direttore della rivista online «LineaTempo. Itinerari di storia, letteratura, filosofia e arte» e docente di Didattica della Storia all’Università Cattolica di Milano. Autore del libro Insegnare storia. Una prospettiva umanistica, EDUCatt, Milano 2023.

Fabrizio Foschi è docente formatore e saggista. Autore di Una storia dell’epoca moderna. Spazi, trame, personaggi alle radici del nostro presente, Rubettino Scuola, Soveria Mannelli 2023.

Giorgio Cavalli, insegnante e saggista, è redattore della rivista online «LineaTempo. Itinerari di storia, letteratura, filosofia e arte». Autore di Angelo Giuseppe Roncalli cappellano militare nella Grande Guerra, Gaspari Editore, Udine 2023.

Coordina Adele Mirabelli, coordinatrice culturale dell’Istituto Don Bosco Village School di Milano.

Durata complessiva 1’20”

Lineatempo #35

La rivoluzione digitale incalza: la realtà del nostro presente è vivere in un rapporto simbiotico con le macchine.   

LineaTempo n. 35, nel suo dossier dedicato a La rivoluzione digitale: innovazione tecnologica e potenziamento dell’umano, intende fornire riflessioni, percorsi ed esperienze che documentino come, prima di essere strumento, la tecnica e la tecnologia siano espressione di umanità, parte integrante dello straordinario potenziale creativo dell’uomo, e che perciò si può imparare a “nuotare” in questo nuovo mondo ibridato con l’IA, non rinunciando alla libertà e alla imprevedibilità del vivente, anzi utilizzando l’innovazione tecnologica per potenziare l’umano e trasformare in positivo il mondo..

Andrea Caspani – Introduzione
Francesco Botturi – Tecnica, natura e desiderio
Stefano Moriggi – Per un’ecologia digitale plausibile
Alberto Chierici – Origine, problemi culturali e possibili sviluppi sociali delle “Intelligenze” Artificiali
Intervista al dottor Tommaso Ghidini dell’ESA – A cura di Emanuela Centis
Il fascino di un romanzo distopico può aiutare gli adolescenti a non restare prigionieri della Rete? – A cura di Andrea Caspani
Emanuela Centis – L’educazione all’arte al tempo dell’IA
Chiara Dell’Utri – Per una scuola “phygital”
Matelda Lupori – Percorsi di innovazione sottile nella scuola
Giampaolo Pignatari – Letteratura e Intelligenza Artificiale: un dialogo possibile. La lezione di Calvino
Francesco Bertoldi – La rete e la democrazia tra speranze e pericoli
Mario Belfiore – Dalla carta allo schermo
 

Per i Percorsi culturali e didattici viene presentato, alle soglie del trecentesimo anniversario della nascita di Kant, un testo dedicato a La prospettiva kantiana di una ragione aperta.

Nei Segmenti appaiono: l’Introduzione a L’immagine del mondo scartato di Lewis, due interventi sul contesto e sull’azione di salvataggio degli ebrei ad Assisi nel 43/44, l’analisi del ruolo dei paracadutisti italiani e della resistenza senz’armi degli IMI durante la guerra di liberazione, un’accurata ricostruzione della storia e dell’ideologia del movimento di Hamas, e la presentazione di due opere significative della patristica, gli Stromati di Clemente Alessandrino e l’Octavius di Minucio Felice. Conclude la sezione una bella sintesi dello scenario geopolitico globale del nostro tempo di Federico Rampini.

In Recensioni ed eventi troviamo ampie recensioni di La stella di Betlemme di Agatha Christie, di Storie naturali di Primo Levi, Nella luce dell’inizio di Massimo Camisasca, di La dinamica politica di Laura Balestra e di La chiesa di Chora. L’ultimo tesoro di Bisanzio di Emanuela Fogliadini.

LineaTempo #34

Urgono sentieri di pace in questo mondo dilaniato dalla violenza e dalle guerre (in primis per l’aggressione russa all’Ucraina, ma senza dimenticare gli altri drammatici conflitti del presente).

Lineatempo 34 ha voluto raccogliere in un dossier dal titolo Sentieri di pace. Esplorare sentieri di pace nella storia: una lezione per l’attualità, una serie di percorsied esperienze che hanno condotto all’individuazione di nuove forme di “lotta per la pace”: dall’obiezione di coscienza, alla teoria e alla pratica della nonviolenza, fino alle più recenti modalità di riconciliazione e di perdono dopo drammatici conflitti etnici, sociali e nazionali.
La prospettiva storica ha guidato la scelta dei percorsi presentati perché la storia è una risorsa per vivere in profondità il presente: un rilievo particolare assumono oggi gli approfondimenti sulla concezione della pace proposta e praticata da papa Francesco.  

Andrea Caspani–Giorgio Cavalli – Esplorare sentieri di pace nella storia: una lezione per l’attualità
Giorgio Cavalli – Angelo Roncalli. Dentro la guerra, germi di pace
Alessandro Giostra – La guerra del Vietnam nelle parole e nell’azione di Paolo VI
Massimo Borghesi – La polarità contro la polarizzazione. Fratelli tutti, una nuova Pacem in terris
Daniele Semprini – Papa Francesco tessitore di pace
Francesco Bertoldi – Pace e democrazia
Giuseppe Emmolo – Franz Jägerstätter, un testimone di pace per l’oggi
L’eredità di Franz Jägerstätter. Intervista a Giampiero Girardi, a cura di Giuseppe Emmolo
Giampaolo Pignatari – La Storia di Elsa Morante: pagine di amore contro la violenza
Maria Angelillo – Eredità e attualità del pensiero e dell’opera di M.K. Gandhi
Enzo Manes – Mandela: «La fraternità più scandalosa è la fraternità con il colpevole»
Semi di pace sulle tracce di Aldo Moro. Intervista ad Angelo Picariello, a cura di Giorgio Cavalli
S.B. Pierbattista Pizzaballa, Patriarca di Gerusalemme – L’esperienza del perdono, via della pace

Per i Percorsi culturali e didattici viene presentato un testo funzionale a supportare un percorso dedicato a una ragionevole convivenza in una società multiculturale  

Nei Segmenti appaiono: le circostanziate considerazioni sul senso dell’obiezione di coscienza in Tolstoj, la narrazione dell’esperienza della Brigata Majella nella Resistenza, l’analisi critica sulla svolta culturale di Gadda a partire dai suoi diari nella Grande Guerra, uno schizzo sulla specificità della letteratura kazaka e un’ampia presentazione della ricerca sonora e spirituale di Arvo Pärt.

In Recensioni ed eventi le recensioni di La “Pace russa”. La teologia politica di Putin di A. Dell’Asta, di Le pandemie in Italia tra cronaca, letteratura e storia di Cremonini, Frare, Ponti e Zardin, di Xavier De Mérode. Ministro della guerra e elemosiniere nella Roma di Pio IX, a cura di G. Gualandris, di Una storia dell’epoca moderna. Spazi, trame, personaggi alle radici del nostro presente di F. Foschi, e diCampanella. La città del sole di M. de Paoli.

Dalla parte del de-siderio

“Aver cura” dell’altro è una prospettiva esistenziale, che va oltre la terapia e oltre l’insegnamento in senso stretto.

La riflessione-provocazione è di un’insegnante delle scuole primarie, Patrizia Sciocco, a partire dalla suggestione offerta da un libro del noto psichiatra Cesare Maria Cornaggia.

«La scienza ci può rendere edotti su ogni sorta di dettagli interessanti circa la natura umana, ma non può risolvere il problema riguardante la natura e l’essenza della condizione umana» (Martin Heidegger).

Ho letto il libro dello psichiatra Cesare Maria Cornaggia dal titolo Dalla parte del desiderio. Da una paternità un metodo nella cura (Inschibboleth, Roma, 2022) e, come chiedo ai miei alunni a scuola dopo la lettura di libri, cioè se consigliarli ai compagni di classe e perché, ora mi metto io in gioco, come ho imparato anche dalla lettura di questo “manuale di vita” in cui il terapeuta non è colui che ha la ricetta, ma è colui che si mette in gioco con il paziente, innanzitutto stimandolo.

Sì, è proprio così: io insegnante, lui psichiatra, abbiamo una formazione universitaria, siamo edotti dalla scienza (cfr. Heidegger), ma questo non basta per prendersi cura di un malato o di un bambino. Ecco cosa fa la diversità: la relazione, uno sguardo sull’altro che lo accoglie e l’accetta così com’è, tant’è che Cornaggia definisce la terapia come «un rapporto che cambia».

Lui lavora nella relazione uno a uno, io sono ogni giorno in classe con i miei bambini e faccio fatica a chiamarli “alunni”, perché troppo impersonale.

In entrambe le situazioni avvengono “miracoli” che ti chiedono tante energie, ma ti fanno tornare a casa con una gioia nel cuore imparagonabile a qualsiasi altra. E questo non solo perché l’altro impara o guarisce, ma perché un Altro te l’ha messo sul tuo cammino – e non è un caso – affinché tu possa dargli un po’ di quella felicità che, anche se con i tuoi limiti, sbagli e peccati, puoi tentativamente trasmettere nella tua relazione, che è “sacra”. E il dare è sempre abbinato a un ricevere, a una scoperta di sé, come spesso Cornaggia ripete in questo suo testo.

Personalmente ho incontrato maestre che hanno “infuso” panico in certi bambini, i cosiddetti più fragili, ma che in realtà sono i più sensibili, i più svegli nella lettura dell’umanità dell’altro. Non mi sono mai arresa di fronte a tali atteggiamenti, come Cornaggia non ha mai “mollato la presa” verso i suoi pazienti.

Caro dottor Cornaggia, siamo insieme nello stesso cammino, sia come persone che come “terapeuti dell’umano”, anche se in ambiti diversi, ma come ben sappiamo la persona è una.

Mai vorrei che un mio bambino arrivasse da lei con qualche mancanza da me causata!  

Ecco allora perché vale la pena non solo leggere il suo libro, ma riprenderlo spesso, per “lavorare” innanzitutto su me stessa e di riflesso su quei “piccoli grandi tesori” che Lui mi affida.

LineaTempo #33

L’onnipotenza della tecnica, che ha progressivamente permeato tutti gli ambiti dell’esperienza umana, ha via via smarrito l’uomo nel dominio degli oggetti, aprendo una sfida antropologica che appare globale e che Lineatempo nel numero 33, dal titolo La sfida antropologica nella civiltà della tecnica, ha voluto raccogliere, chiamando a riflettere filosofi e personalità di spicco del mondo della cultura religiosa e laica, che da anni si interrogano sulle potenzialità e sui limiti del progresso tecnico e scientifico.

Amedeo Costabile – Civiltà della tecnica e umanesimo della persona: una sfida globale
Costantino Esposito – La domanda della tecnica
Vittorio Possenti – L’arma a doppio taglio della tecnica
Yuri Berio Rapetti – Chi ha paura dell’algoritmo?
Antonio Allegra –Transhomo Deus. Forme tecnoutopiche di reincantamento del mondo
Intervista a don Julian Carron – a cura di Andrea Caspani
Intervista all’on. Luciano Violante – a cura di Amedeo Costabile
Intervista al prof. Gino Roncaglia – a cura di Amedeo Costabile

Per i Percorsi culturali e didattici vengono presentati una serie di contributi su Ripensamenti e prospettive sulla modernità in De Lubac, Guardini e Mounier.

Nei Segmenti appaiono: una vibrante conferenza di P. Lepori sulla vita di Takashi e Midori Nagai, una riflessione sulla didattica della storia a partire dal libro Alla maniera dei briganti. La Grande Guerra del capitano Ettore Cavalli, un saggio sulla politica di genocidio praticata dai Khmer rossi, l’analisi delle novità apportate da Dvorak nell’elaborazione della sinfonia ‘Dal nuovo mondo’ e la presentazione del valore cristiano della democrazia in Böckenförde.

In Recensioni ed eventi le recensioni di: 1492: Diario del primo viaggio di Antonio Musarra, di Trittico nuziale di Giuseppe Colombo, di Lettore vieni a casa. Il cervello che legge in un mondo digitale di Maryanne Wolf e l’analisi critica della mostra su Van Gogh a Roma.

La Grande Guerra tra storia e memoria

Presentazione a più voci del libro di Giorgio Cavalli, Alla maniera dei briganti. La Grande Guerra del capitano Ettore Cavalli, Gaspari, Udine 2023

(3° premiato nella sezione “Narrativa edita” del Premio «Gen. Div. Amedeo De Cia»)

Centro PIME di Milano, Sala Girardi, 4 aprile 2023

Andrea Caspani, direttore di «LineaTempo»
Giorgio Cavalli, autore e redattore di «LineaTempo»
Claudio Lobbia, attore
Federica Garieri, violinista
Moderatore Enzo Riboni, giornalista del «Corriere della Sera» e scrittore.

Dopo un inquadramento storico di Andrea Caspani sul rapporto tra
memorie personali e grande storia, il video presenta alcune letture teatrali
di pagine tratte dal libro Alla maniera dei briganti.
Voce narrante di Claudio Lobbia in dialogo con il violino di Federica Garieri.
Le letture sono accompagnate da un ricco dialogo del giornalista-scrittore
Enzo Riboni con Andrea Caspani e con Giorgio Cavalli, autore del libro.

Durata complessiva: 2h 15’

Un anno di guerra in Ucraina: storia di un soldato

Kharkov, 2016. Metropolitana

Nella pagina ufficiale Facebook di Mario Calabresi e nel suo Blog “Altrestorie” una bella intervista al soldato Nikita e a sua moglie, che ci restituisce la vita quotidiana di una giovane famiglia ucraina travolta dalla guerra.

Mario Calabresi, Altrestorie, 24 febbraio 2023

Un anno di guerra in Ucraina: che cosa è cambiato e quale speranza può ancora sostenerci

Proseguono le testimonianze sul primo anno di guerra affidate alla rivista “La Nuova Europa”. Svetlana Panič, una russa espatriata, riflette sul significato più profondo della parola “speranza” e sul senso del tempo, apparentemente schiacciato ormai solo sul presente: “Oggi per me lo spartiacque invalicabile passa fra chi ritiene che esista una ragione ‘di Stato’, metafisica o comunque superiore per cui si possa invadere la terra altrui e uccidere i suoi abitanti, e chi pensa che la guerra sia un male assoluto e indiscutibile. È cambiata la concezione stessa della parola ‘nostri’, che non si riferisce solo a quelli con cui condividiamo il modo di pensare e ‘le citazioni’, ma soprattutto a coloro con cui puoi stare insieme dentro una comune speranza”. Andrej Desnickij, espatriato a Vilnius, parla del tradimento dei chierici e di una nuova speranza per il futuro: “La guerra è la tragedia della separazione. Ma anche una possibilità di incontri”. Il filosofo Massimo Borghesi lancia il suo grido di dolore per una guerra fortemente voluta da Putin e strisciata per otto anni nel colpevole silenzio delle diplomazie internazionali, che non lascia intravedere al momento alcuna via d’uscita. L’Europa sembra così sempre più spettatrice impotente: “Oggi ‘la guerra in Ucraina è sulla scala strategica del mondo scontro fra Russia e Stati Uniti d’America’ (Caracciolo), non primariamente guerra tra Europa e Russia. L’Europa è divisa, dilaniata essa stessa al suo interno, sulle misure da adottare. Succube del grande gioco. Impotente, perciò, a mediare, a indicare soluzioni. Questa è la vera tragedia nella tragedia: essere spettatori di una guerra e non essere in grado di intravedere soluzioni che possano porvi fine”. Infine, l’archimandrita ortodosso Kirill Hovorun, ucraino, denuncia la contraddittoria ideologia “Cristo-fascista” putiniana che da ben prima del 2014 aveva prearato la guerra all’Ucraina: “L’ideologia del ‘mondo russo’ estrapola l’idea della purezza della fede applicandola al piano socio-politico e inscrive sui suoi vessilli slogan di lotta per ‘i valori tradizionali’ contro il presunto Occidente moralmente corrotto”. 

“Un anno che ci ha cambiato” – 2, in “La nuova Europa”, 24 febbraio 2023

Ucraina, 24 febbraio 2023: dopo un anno la vera sorpresa è la resistenza del popolo ucraino

A un anno esatto dall’inizio dell’aggressione putiniana all’intera Ucraina e dopo otto anni dall’inizio del conflitto di frontiera nel Donbass, il fatto davvero stupefacente è che l’Ucraina, oggi, ancora resiste. Certamente resiste l’esercito, sostenuto dall’Occidente, ma innanzitutto resiste il popolo ucraino, che ha mostrato un coraggio e una volontà di tenuta su cui nessuno, un anno fa, avrebbe scommesso. La rivista “La nuova Europa”, che in questo anno di guerra ha sempre offerto uno sguardo originale al di là dei calcoli politici, pubblica una riflessione a più voci: padre Mauro Lepori, abate generale dell’Ordine Cistercense, e Elena Zemkova, dissidente russa esponente di “Memorial”, ci testimoniano l’attenzione all’umano e la resistenza morale; l’ex ministro agli esteri Mario Mauro suggerisce un punto di osservazione storico-politico: “La vera sorpresa di questa guerra è nella reazione del popolo ucraino”; infine il poeta dissidente bielorusso Dmitrij Strocev documenta una resistenza culturale e umana dinanzi ad una guerra pianificata ben prima dell’aggressione russa per interposta persona al Donbass nel 2014.

Russia-Ucraina: un anno che ci ha cambiato – 1 , in “La nuova Europa, 22 febbraio 2023.

Quando il “generale Inverno” genera una nuova solidarietà

La guerra mostra il peggio dell’uomo, ma l’umanità non viene meno. Una blogger ucraina racconta come anche nelle condizioni più dure possa nascere nella popolazione un’inaspettata resistenza civile: “Abbiamo cominciato davvero ad aggrapparci gli uni agli altri. Se non fosse per la morte, la distruzione e gli orrori disgustosi della guerra, si potrebbe dire che tutto questo ci ha resi più felici, o forse… la felicità arriverà più avanti…”.

Nastja Travkina, Voci dall’Ucraina. A Kiev è buio e freddo, ma…, in “La Nuova Europa”, 20 novembre 2022

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